MONTEBELLO E "LA LEGGENDA DI AZZURRINA"
MONTEBELLO
Lasciata alle spalle la costa romagnola, basta salire su una delle numerose alture dell'entroterra riminese per ritrovare la quiete.Montebello domina elegante la valle del Marecchia, offrendo anche al visitatore più esigente un affascinante percorso tra storia, arte e natura nei suoi 436 metri.
L'affascinante rocca, un tempo teatro di numerose battaglie, offre un silenzioso panorama mozzafiato; segnata da una storia millenaria, ci guida alla scoperta dei suoi tesori nascosti, nonché dei suoi misteri.
LA LEGGENDA DI AZZURRINA
Si dice che fosse una bambina albina..
Poichè la superstizione popolare dell'epoca collegava l'albinismo con gli eventi di natura diabolica la madre decise di tingerle periodicamente i capelli di nero.
Dato che li tingeva con pigmenti di natura vegetale estremamente volatili, questi, complice la scarsa capacità dei capelli albini di trattenere il pigmento, avevano dato alla bimba riflessi azzurri come i suoi occhi: così avrebbe origine il soprannome di "AZZURRINA".
A causa di questo fatto il padre decise di far sorvegliare sempre la bambina da due guardie, Domenico e Ruggero, che non la facevano mai uscire di casa per proteggerla dalle dicerie e dai pregiudizi popolari.
La vicenda narra che il 21 Giugno del 1375, mentre il padre era fuori in battaglia, Azzurrina, sempre vigilata dai due armigeri, giocasse nel castello di Montebello con una palla fatta di stracci mentre fuori infuriava un temporale.
Secondo il successivo resoconto delle guardie, la bambina avrebbe inseguito la palla caduta dalla scala all'interno della ghiacciaia sotterranea, nell'intento di recuperarla.
Le guardie avendo sentito un urlo, sono accorse nel locale entrando dall'unico ingresso, ma non avrebbero trovato traccia nè della bambina nè della palla, e il suo corpo non sarebbe mai più stato ritrovato.
Il temporale sarebbe cessato con la scomparsa di Azzurrina.
La leggenda vuole che il fantasma della bambina sia ancora presente nel castello e che torni a farsi sentire ogni 5 anni, in concomitanza con il cadere del solstizio d'estate.
LE REGISTRAZIONI
Nel 1989 il castello, che è inserito tra i monumenti nazionali italiani, è stato restaurato dai proprietari, la famiglia dei conti Guidi di Bagno, e aperto al pubblico a pagamento.A partire da questa data vengono fatte ricerche da parapsicologi al fine di catturare, tramite registratori audio ad attivazione sonora, rumori all'interno del castello, chiuso ed isolato, prodotti dal presunto fantasma.
Le registrazioni finora effettuate vengono normalmente fatte sentire ai visitatori al termine della visita guidata della rocca.
Il 21 giugno 2010, nel giorno della ricorrenza quinquennale della scomparsa di Azzurrina sono state effettuate dai ricercatori del CICAP altre registrazioni utilizzando apparecchiature professionali, dalle quali si riscontra l'assenza di rumori attribuibili ad un'entità intelligente.
Come ha affermato Piero Angela, questo sarebbe uno di quei casi nei quali "quando il livello di controllo è molto elevato, il fenomeno scompare".
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