Storia delle vele della Romagna
Tra storia e luoghi della marineria romagnola
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Storia
Le vele servivano alle famiglie di Cattolica e di tutta la riviera romagnola per comunicare a chi appartenesse la barca eavvisare così il relativo parcenevole di iniziare le trattative.Infatti, le barche potevano rimanere in mare anche intere settimane, e il pescato veniva portato a terra con un battello fornito di remi e di vela (la conserva) rimorchiato a poppa da uno dei marinai, che aveva poi il compito di riportare a bordo l'occorrente per il sostentamento dell'equipaggio (pane, vino, olio).
In questa fase, il riconoscimento della barca permetteva a chi di vedetta di avvisare il parcenevole (marinaio che rimaneva a terra e si occupava di affari) di iniziare la contrattazione per la vendita del pesce.
Il riconoscimento della vela era quindi di fondamentale importanza nella fase di vendita, e i colori delle vele erano scelti tra quelli più facili da reperire: i colori della terra (rosso mattone, giallo ocra, nero).
Le raffigurazioni più antiche si limitavano a puri interventi e combinazioni di due o tre colori su grandi disegni geometrici precedentemente delineati sulla tela con un carboncino: schèla, galun, trèz, tvàia, muclén erano i disegni più consueti. Erano scelte dettate da una cultura analfabeta che puntava soprattutto sul colpo d’occhio per la messa a fuoco e l’identificazione della barca che, in questo modo, risultava personalizzata e ben riconoscibile anche da lontano.
I luoghi da visitare:
Museo della marineria di Cattolica
Espone una raccolta documentaria dei caratteri e delle forme della cultura marinara romagnola volta alla conoscenza di un'arte navale e di una civiltà non ancora esaurite.
La raccolta comprende tra l’altro preziosi pezzi unici quali modelli di imbarcazioni di varie dimensioni e di diverse epoche storiche: dalle riproduzioni in scala della barca di Logonovo (fine sec. XIV), al burchio rinascimentale, al tartanone cinquecentesco, alla cocca di Sigismondo Malatesta (1452).
Notevoli i grandi modelli che riproducono lo scheletro di un trabaccolo, un barchetto, un motopeschereccio, una lancetta, un trabaccolo da carico.
Non meno interessante il repertorio degli attrezzi da cantiere, tra cui una splendida sega a nastro degli anni ’30 e, non ultimo, un raro esemplare di motore dei primissimi decenni del novecento, documento straordinario delle trasformazioni e dei mutamenti radicali delle imbarcazioni, ma non di meno della navigazione e della pesca.
Sono in programma visite guidate al museo (che comprende anche una sezione dedicata alla sezione archeologica) ogni giovedì sera alle 21, dal 25 giugno all'08 agosto, con l'ausilio di una guida multilingue.
Il museo è aperto il martedì dalle 9,30 alle 12,30 e da mercoledì a domenica dalle 17,30 alle 23,00.
Museo della marineria dell'Alto e Medio Adriatico
Il Museo della della Marineria di Cesenatico è costituito da due sezioni: una 'Sezione Galleggiante', nella quale possono essere liberamente visitate a bordo imbarcazioni storiche dell'Alto Adriatico, e una 'Sezione a Terra' inaugurata nel 2005 che propone al visitatore diversi aspetti della storia della marineria tradizionale dell’alto e medio Adriatico.La 'Sezione Galleggiante' è molto di impatto poichè ospita il corredo delle vele colorate che anima il museo durante il periodo estivo. Le imbarcazioni, perfettamente restaurate secondo le caratteristiche e le funzioni d'uso, sono dotate delle strumentazioni originali sia per la pesca che per il trasporto di materiali.
Il museo è aperto dalle 10 alle 12 e dalle 17 alle 23.
Vi aspettiamo tra le vele di Clubhouse! Verifica la disponibilità ora!
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